Edmondo Di Pillo
Edmondo Di Pillo (Popoli, 20 maggio 1904[1] – Roma, 4 giugno 1944) è stato un partigiano italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Direttore commerciale della Società Bombrini Parodi Delfino, sino all'8 settembre 1943 non si era mai occupato di politica. È con l'Armistizio di Cassibile che, l'allora tenente di complemento di fanteria, decide di opporsi in ogni modo all'occupazione tedesca e di votarsi totalmente alla Resistenza e alla lotta di Liberazione. Lo fa stabilendo contatti con ufficiali della V Armata americana, organizzando il trasporto sulla costa del Tirreno di agenti segreti e di radiotelegrafisti, dirigendo azioni di sabotaggio nei dintorni di Roma.
Alla vigilia dello sbarco alleato ad Anzio, Di Pillo riesce ad evitare che i tedeschi distruggano importanti impianti idroelettrici. Passato in clandestinità, nel maggio del 1944 decide di tornare temporaneamente nella sua casa di Roma per riprendere i collegamenti con gli uomini della Resistenza, in vista dell'arrivo nella Capitale delle truppe alleate; ma nel giro di ventiquattro ore viene individuato e arrestato.
Tradotto con la moglie nella sede del Comando tedesco di via Tasso, viene sottoposto a durissimi interrogatori. Riportato in cella dopo un'assenza di ore, Di Pillo appare ai suoi compagni irriconoscibile per le torture subite. Ciononostante, con la bocca sanguinante, dice le seguenti parole: "Io non ho parlato, ragazzi. Coraggio, a voi ora!"
Tre giorni prima che gli Alleati, con l'aiuto dei partigiani, liberassero Roma, i tedeschi di via Tasso decisero di fuggire al Nord. Su un camion caricarono Di Pillo ed altri tredici tra patrioti, perseguitati politici, partigiani che erano nelle loro mani; ma il viaggio dei prigionieri non durò a lungo: a pochi chilometri dalla Capitale, a La Storta, i quattordici furono fatti scendere dal camion e trucidati in quello che è chiamato l'Eccidio de La Storta.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Roma (La Storta), novembre 1943 - 3 giugno 1944[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edmondo Di Pillo, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.